Archive for Maggio, 2006

28 Maggio 2006


La vita in grigio

Alcuni sostengono che solo le persone intelligenti possono essere depresse. Si ritiene infatti che la contemplazione delle brutture della vita sia la causa della depressione e che essa sia preclusa agli stupidi.

Al contrario non è la bruttura del mondo che provoca il disagio, ma è quest’ultimo che fa vedere la vita in grigio.

Le persone in buona salute mentale riescono a ritagliarsi una fetta di vita anche nelle condizioni più difficili, senza perdersi d’animo: i lutti vengono elaborati e si studia la possibilità di migliorare la propria condizione di vita.

Spazzata via l’idea che la depressione sia segno d’intelligenza, bisogna dire che in verità quest’ultima aiuta a superare i propri problemi, mentre i poco dotati hanno possibilità assai scarse di uscirne, se non ingozzandosi di farmaci in una via senza sbocco.

Chi è depresso è privo di energia e ha grosse difficoltà sia ad aiutarsi da solo, sia nel farsi aiutare, e questo è l’ostacolo maggiore.

Bisogna però sapere che la via c’è e che è molto meno complessa di quanto possa apparire.

Occorre scegliere bene i tecnici che possano aiutare, tenendo conto che non è facile poichè questo è uno dei campi in cui maggiore è il numero dei ciarlatani.

Occorre scartare le lunghe terapie che puntano a ricostruire il proprio passato e gli errori commesi, poichè semplicemente il passato non è conoscibile, ma solo ricostruibile ad arbitrio, e questo non porta da nessuna parte.

Nella vita si può sempre cambiare strada, al di là delle difficoltà intervenute nella formazione.

E’ bene sapere che se le nostre energie vengono consumate in eccesso, ciò significa che ci sono dei comportamenti sbagliati e modelli interpretativi della realtà inefficaci e controproducenti.

Nell’analisi e correzione del proprio modo d’interpretare il reale e di reagire agli stimoli esterni si trova la chiave della guarigione.

Una terapia di questo tipo non deve durare troppo. Se così non è, vuol dire che chi ci aiuta non è all’altezza di farlo oppure che non siamo in grado di trarre beneficio dalla terapia.

Alcuni mesi possono essere sufficienti, e la spesa complessiva può non essere altissima.

Non è detto che sia necessario ricorrere a farmaci nei casi normali, in cui si riesce a mantenere una normale attività lavorativa e quando non vi siano tentazioni autodistruttive.

Sapere che è possibile uscirne bene dovrebbe essere d’incoraggiamento per tutti coloro che soffrono questo disagio.

Alla fine si diventa felici?
No, direi che alla fine c’è una normale infelicità, come quella di tutti.

Per chi vuole approfondire:

-"La depressione", Giovanni Jervis, Il Mulino.

-"Gli approcci cognitivi alla depressione", A. Rainone-F. Mancini, Franco Angeli editore.

-"Mente e comportamento", A. Galeazzi, P. Meazzini, Giunti editore.

-"Ragione e Sentimento", Albert Ellis, Astrolabio editrice.

Per informazioni online vedere QUI.

 

25 Maggio 2006

Senza dignità.

Quella che segue è la lettera che Berlusconi ha inviato a Zapatero e ai leader di mezzo mondo.

Vanta la sua opera di governo (sottacendo le leggi vergogna che lo hanno sottratto ai giudici), lamenta l’ingiustizia della legge elettorale (che lui ha fatto per indebolire il governo dell’Unione), lavora contro l’Italia facendo capire che il governo è illegittimo, diffonde l’idea che il governo potrebbe cambiare a breve, danneggiando il Paese.
Infine dichiara il suo amore per Zapatero, dopo che lo ha denigrato in tutti i modi per la sua politica.
Ognuno giudichi da sè.


Caro Josè Louis,

dopo cinque anni mi accingo a lasciare la guida del governo italiano.

 

Si è trattato di un periodo di stabilità senza precedenti nella storia della Repubblica Italiana, che mi ha consentito di varare 36 importanti riforme di ammodernamento del Paese e di sviluppare un’eperienza particolarmente importante e positiva nei rapporti con i colleghi degli altri Paesi europei.

 

Come probabilmente sai, per il particolare sistema elettorale italiano, nonostante il mio personale successo (Forza Italia è di gran lunga il primo partito italiano), la coalizione che guido è risultata globalmente maggioritaria in termini di voti ma minoritaria in termini di rappresentanza parlamentare.

 

Come leader dell’opposizione rappresento comunque il 50,2% del Paese e spero di tornare presto al governo dopo che saranno state verificate le oltre un milione e centomila schede annullate.

 

Ti ringrazio per il simpatico rapporto che abbiamo instaurato e Ti assicuro che continuerò a seguire con grande interesse il Tuo impegno per la Spagna e per l’Europa, auguro a Te e al Tuo governo ogni successo e resto a Tua disposizione  per lavorare insieme a favore delle relazioni italo-spagnole e di un avvenire dei popoli europei basato sugli ideali nei quali entrambi crediamo.

 

Ti ricordo che hai in Italia un amico che Ti vuole bene!

 

 

                        Un forte abbraccio.

                                   Silvio.

Senza dignità.

Quella che segue è la lettera che Berlusconi ha inviato a Zapatero e ai leader di mezzo mondo.

Vanta la sua opera di governo (sottacendo le leggi vergogna che lo hanno sottratto ai giudici), lamenta l’ingiustizia della legge elettorale (che lui ha fatto per indebolire il governo dell’Unione), lavora contro l’Italia facendo capire che il governo è illegittimo, diffonde l’idea che il governo potrebbe cambiare a breve, danneggiando il Paese.
Infine dichiara il suo amore per Zapatero, dopo che lo ha denigrato in tutti i modi per la sua politica.
Ognuno giudichi da sè.


Caro Josè Louis,

dopo cinque anni mi accingo a lasciare la guida del governo italiano.

 

Si è trattato di un periodo di stabilità senza precedenti nella storia della Repubblica Italiana, che mi ha consentito di varare 36 importanti riforme di ammodernamento del Paese e di sviluppare un’eperienza particolarmente importante e positiva nei rapporti con i colleghi degli altri Paesi europei.

 

Come probabilmente sai, per il particolare sistema elettorale italiano, nonostante il mio personale successo (Forza Italia è di gran lunga il primo partito italiano), la coalizione che guido è risultata globalmente maggioritaria in termini di voti ma minoritaria in termini di rappresentanza parlamentare.

 

Come leader dell’opposizione rappresento comunque il 50,2% del Paese e spero di tornare presto al governo dopo che saranno state verificate le oltre un milione e centomila schede annullate.

 

Ti ringrazio per il simpatico rapporto che abbiamo instaurato e Ti assicuro che continuerò a seguire con grande interesse il Tuo impegno per la Spagna e per l’Europa, auguro a Te e al Tuo governo ogni successo e resto a Tua disposizione  per lavorare insieme a favore delle relazioni italo-spagnole e di un avvenire dei popoli europei basato sugli ideali nei quali entrambi crediamo.

 

Ti ricordo che hai in Italia un amico che Ti vuole bene!

 

 

                        Un forte abbraccio.

                                   Silvio.

22 Maggio 2006

                Volver


Bel film di Pedro Almodovar. Film sulle donne, sulle sue donne, che lui ama come genere, come sorelle e come madri, non come femmine.


Interpretazone stupenda di Penelope Cruz, a cui Almodovar ha imbottito il sedere per farla assomigliare ancora di più alle attrici italiane anni ’50 che lui ama.

E anche Carmen Maura è molto brava come sempre.

Un film su una Spagna rurale che certamente non esiste più, come non esiste più, se mai è esistito un genere femminile sempre vittima della brutalità maschile.

Qui gli uomini si vedono poco, e per quel poco ci fanno una pessima figura: ubriaconi, fannulloni, parassiti, stupratori, incestuosi e traditori.

Sembra una rappresentazione vetero femminista anni ’60, di quelle che nessuna femminista oggi farebbe più.

Eppure tanta dedizione a una causa, sia pure un poco fittizia, alla fine coinvolge e appassiona. C’è tutto il mestiere di un regista che negli anni è cresciuto molto, insieme alle sue donne, le sue attrici, sempre le stesse, che lo seguirebbero ovunque.

Queste donne per difendersi dalla brutalità maschile non esitano ad uccidere, e da questo punto di vista il film pare un manifesto, un suggerimento che spero non venga seguito.

Sono tre generazioni di donne a confronto, descritte nella solidarietà di fondo che le unisce, e qui il regista sembra suggerire che l’unica soluzione è appunto nella solidarietà tra donne in alternativa al distruttivo rapporto uomo donna.

Pare una descrizione un poco ingenua questa della solidarietà femminile, laddove invece, spesso, la competizione è il dato prevalente.

Sarebbe persino troppo facile vedere in questo lavoro i tratti fondamentali della psicologia di Almodovar, il suo rifiuto del ruolo maschile sentito senz’altro come aggressivo e prevaricatore.

Ovvio che la soluzione non è nella cancellazione delle distinzione di genere, e tanto meno nella cancellazione di un genere.

Ma tutto sommato questo è solo un film, e, in ogni caso, un bel film.

20 Maggio 2006

Una preghiera inascoltata.
         

Moggi: "Ogni giorno prego il Signore perchè mi faccia diventare sempre più buono".

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Il bue dà del cornuto all’asino.
         

Berlusconi: "Il comportamento dei senatori a vita è stato immorale".

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Ce ne andiamo rimanendo.

 

D’Alema: "Non scappiamo via, vogliamo convertire il nostro impegno in Iraq in una presenza civile, nella spinta di quella che è la migliore tradizione dell’Italia".

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L’appetito vien mangiando.

  

Prodi: "Ci aspettano cinque anni di cammino insieme, e poi altri cinque, e altri cinque… Intanto ne facciamo cinque, poi vediamo….."

16 Maggio 2006

Il feroce mistero della Natura.

Due corpi si attraggono con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.

Niente paura, è solo la legge della gravitazione universlale, una delle tante scoperte di Isaac Newton, e anticipata in alcuni suoi aspetti da Galileo.

Non voglio fare una lezione di fisica, ma solo qualche considerazione.

E’ la legge secondo la quale se vi buttate da quinto piano, insieme al vostro gatto, arriverete a terra nello stesso tempo, benchè lui sia molto più leggero.
Oppure, se qui sulla terra pesate 80 kg, succede che sulla Luna ne peserete 10, senza fare alcuna cura dimagrante.

La forza di gravità è una forza debole, ma la sua influenza riguarda tutti i corpi, anche la lattina di birra e il libro che sono sul mio tavolo. E allora perchè la loro attrazione non produce un avvicinamento tra di loro? Semplicemente perchè tale forza è assai minore dell’attrito che si genera tra ciascuno di loro e il tavolo, attrito che si oppone al loro movimento reciproco.

Se chiedete a qualcuno perchè lasciando una moneta, essa cade sul pavimento, vi guarderà in modo strano, dubiterà della vostra intelligenza, poi, dopo le vostre insistenze, vi dirà che tutti i corpi cadono se li si lascia andare.

Se lo chiedete a una persona più istruita vi risponderà che la sua caduta dipende dalla forza di gravità, ossia, appunto dalla legge di Newton.

Ma questo è un modo di rispondere come quello di quel tale a cui veniva chiesto "dove vai" e lui rispondeva "porto pesci".

In sostanza, la legge di gravità ci dice esattamente che i corpi in natura si attraggono, ma non ha senso rispondere che essi si attraggono in virtù di tale legge, poichè essa semplicemente si limita a descrivere ciò che succede, ma non ci dice nulla sulle cause di tale fenomeno.

La forza di gravità è dunque cosa assai misteriosa, che non solo ci obbliga a metterci a dieta all’approssimarsi dell’estate, ma addirittura agisce a distanza, con un raggio d’azione praticamente infinito, facento sentire i suoi effetti su qualsiasi corpo esistente nell’Universo.

Questo, della Gravità, è solo un esempio per dire che la Fisica ci spiega COME funziona il mondo, ma non le sue cause.

Nessuno sa perchè il mondo è fatto così e non in modo diverso.

In definitiva direi che un po’ di conoscenza della Natura porta a una grande sicurezza, all’idea che la si possa padroneggiare, ma una conoscenza appena più approfondita ci fa consapevoli della nostra infinita inadeguatezza.

Ciò spiega perchè, a differenza di quello che si pensa, anche grandi scienziati siano religiosi, avendo trovato in Dio la causa ultima delle cose del mondo.

Altri ritengono che Dio sia un’ipotesi non necessaria per spiegare il mondo e si limitano a studiare e a contemplare la Natura con lo stupore e l’umiltà di chi è consapevole dei propri limiti.

Quest’ultimo è anche i lmio atteggiamento, ma riconosco la legittimità di un approccio diverso.

Chi è arrivato a leggere fino a questo punto merita le mie scuse e il mio più vivo ringraziamento per la sua pazienza :-).


13 Maggio 2006

E’ bene che gli scandali emergano.

Per chi come me ha sempre considerato il calcio con un certo disgusto, è difficile parlarne ora, sia pure in un momento in cui versa in una crisi mortale.

Il calcio, come altri sport di massa, è strumento di controllo, "pane e giochi" dicevano i latini, e da allora non molto è cambiato.

L’aggressività deve essere veicolata in modo tale da tenerla lontano dai grandi affari del potere.

Non è un caso se grandi imprenditori e centri finanziari si comprano una squadra di calcio, mentre altrove magari finanziano una fondazione culturale.

Fenomeno primitivo e volgare, ma anche politico ed economico, quello del calcio.

Fenomeno demenziale anche: chi potrebbe spiegare perchè un tizio si dichiara tifoso della Juventus, piuttosto che del Milan? Con tutta la buona volontà credo che una tale domanda sia oltre i limiti dell’umana comprensione.

Non metterebbe conto parlarne quindi se non fosse che sta emergendo che il calcio, oltre a ciò che abbiamo detto, è anche centro di malaffare e grande imbroglio. E poichè grandi masse sono coinvolte c’è da aspettarsi che lo spirito pubblico subisca dei cambiamenti profondi in direzione di una grande sfiducia.

Si dirà che è tutto uno schifo, che non c’è nulla di pulito al mondo, la reazione in questi casi è il rinchiudersi nel proprio privato, e il qualunquismo come religione nazionale avrà nuovo alimento.

In realtà come non essere d’accordo con una visone totalmente negativa? Che cosa si salva dal malaffare e dall’imbroglio?

In effetti lo scandalo può scoraggiare gli onesti, ma può anche spingere a nuovo impegno, questa volta però con la consapevolezza della reale natura del mondo e della società in cui si vive.

11 Maggio 2006

Opportunità.

Se non siete troppo lontani dai 70 anni e volete togliervi qualche soddisfazione cominciate a pensare che la cosa è possibile.

Volete assaltare una banca?
Volete tagliare la gola a qualcuno?
Volete uccidere l’amante di vostra moglie o di vostro marito?

Se aspettate di compiere quell’età potete tranquillamente togliervi lo sfizio.

L’avvocato Previti, condannato in via definitiva a 6 anni di carcere, per corruzione, ha scontato ben 5 giorni di carcere, e poi il giudice ha deciso di fargli scontare la pena a casa sua e di concedergli la possibilità di uscire di casa dalle 10 alle 12 di ogni giorno.
Possiamo immaginare che la sua casa non sia propriamente quella di un pensionato al minimo della pensione.
Ma questo solo perchè lui è ricco e voi non lo siete, non per altri motivi.

Nei 5 giorni di carcere, alloggiato in una cella singola, a differenza dei comuni detenuti, ha ricevuto la visita di mezzo governo, non come voi che avreste difficoltà a ricevere la visita di vostra madre.
Ma questo solo perchè lui è Previti e voi no, non per altri motivi.

Tutto questo è possibile in virtù della legge n. 251 del 5 dicembre 2005 (c.d. “ex Cirielli”).

Voi mi direte che questa legge è stata fatta apposta per Previti.
Ma questo solo perchè lui è Previti e voi no, non per altri motivi.

10 Maggio 2006

Alzano un sasso e se lo lasciano cadere sui piedi.

Bisognerebbe allungare il passo, Recuperare l’enorme ritardo. Avere al vertice delle istituzioni uomini innovatori e coraggiosi. Una generazione nuova, che conosca il passato ma che non ne sia prigioniera.

Ma si può stare certi che il numero dei conservatori, di coloro che per povertà intellettuale e culturale si oppongono a qualsiasi cambiamento è sempre assai grande.
Essi sono la zavorra della storia, coloro che ci fanno camminare col freno tirato.

E’ andata così: sembrava che fosse finita l’era dei presidenti della repubblica ragionieri, che si entrasse in un’epoca nuova di cambiamento, ma una piccola congiura ha fatto si che fosse eletto Napolitano,  una brava persona certo, un sincero democratico,  ma che si sdraierà sul Quirinale facendo il notaio dell’esistente.

Una piccola congiura tra I tre dell’Ave Maria: Rutelli, Casini e Fini ha bloccato l’elezione di D’Alema al Quirinale, che certamente sarebbe stato la sterzata che poteva dare impulso alla modernizzazione del Paese.
Lo so, D’Alema è antipatico a molti, ma direi che le sue capacità politiche sono indubbie, compreso quella di imparare dai propri errori, che pure ha fatto.
E in ogni caso non c’era solo lui, altri ben più giovani di 8o anni potevano fare assai bene.

Di un Paese che si affida a uomini nati prima dell’ultima guerra mondiale, si può dire solo che ha un glorioso passato davanti.

Quei tre sono degli attendenti promossi generali senza alcun merito: se li sommi tutti e tre ne fai uno.
Eppure, in un sistema come questo possono bloccare e paralizzare qualsiasi cosa.

Togliatti, a proposito di altri, aveva parlato di pidocchi sulla criniera di un cavallo di razza.

Questi sono solo dei piccoli mestatori, gente che alza un sasso e se lo lascia cadere sui piedi.

7 Maggio 2006

L’elezione del presidente.

Coram Pupulo: Il brano è ispirato a "L’elezzione der Presidente" di Trilussa


Un giorno tutti quanti gli animali
Decisero di darsi un Presidente
Che difendesse gl’interessi loro
E li rappresentasse in faccia al mondo

Fu un detto e un fatto e in men che si non si dica
Vennero convocate consultanze
Raduni, forum, tavolate oblunghe
Per dare ad ogni idea cittadinanza

Accorsero da tutte le province
Vennero in fretta a dar testimonianza
E il sole quasi si riempì d’orgoglio
A illuminare la grande adunanza

Vennero tanti e tali di animali
Che parve di veder le cavallette
Coprire come un manto la citade
Le terre, l’acque, e i cieli sopra i tetti

C’erano i delegati dei maiali
La società dei rettili mutanti
La folta schiera dei topi di fogna
E quella delle rane gracidanti

Il circolo dei lupi d’alto rango
La lega dei somari indipendenti
La fratellanza di volpi e sciacalli
E quella delle gazze saltellanti

Un somarello bigio lasciò il cardo
Di cui voleva fare un sol boccone
E mentre s’accostava alla parola
Volle vestir la pelle d’un Leone

Bestie elettori – Disse – aprite gli occhi!
…La civiltà! …la libertà! …il progresso!
Se voi darete a me delega in bianco
Questa contrada non sarà l’istessa

E forse a causa di quel suo apparire
Fu proprio lui ch’ebbe la maggioranza
Ma si scompose troppo nel gioire
Gli scappò un raglio e perse ogni apparenza

E si mostrò per quello che davvero
Natura sua l’avea meglio attrezzato
A tutti apparve chiaro il grande errore
E ognuno mostrò il proprio volto irato

“Baro! Imbroglione!”, gli gridaro’ allora
“Ti sei mostrato Re e sei somaro
Perciò devi tornare alla tua stalla
O del tuo riso resterà l’amaro”

Ma lui timor non ebbe proprio niente:
“Frenate le parole in mezzo ai denti
Ormai m’avete eletto e non mi muovo
Silenzio! E rispettate il Presidente!”

5 Maggio 2006

Il quesito del barbiere.

barbiere: che cosa farà adesso Prodi?
io: governerà
barbiere: …ma non ha una grossa maggioranza.
io: saranno compatti, altrimenti vanno a casa e perdono lo stipendio.
-operaio: eh, questa è una buona ragione per mettersi d’accordo (ride)
-barbiere: e le tasse?
io: le tasse che?
barbiere: le aumenterà?
operaio: no, le faranno pagare a tutti.

Il barbiere 65 anni, siciliano, 12 mila lire per un taglio di capelli senza shampo prima dell’euro, 14 euro ora, è sempre più rosso in volto.

barbiere: spero che non vengano a cercare a anche i piccoli, come me
io: se lei paga regolarmente le tasse, non ha nulla da temere.

Il barbiere mi guarda storto e non risponde.

operaio: io guadagno 1500 euro al mese e ne pago 10 mila ogni anno di tasse.
barbiere: impossibile, lei ci mette anche quelli che paga il suo datore di lavoro.
io: …che sono sempre soldi dell’operaio…le confermo che lui paga effettivamente 10 mila euro di tasse.

Il barbiere diventa sempre più rosso in volto, e temo un collasso.

-io: ripeto…se lei paga le tasse non ha nulla da temere.
barbiere: (sempre più congestionato) guardi che io ho votato Prodi.
-io: ha fatto bene
barbiere: …ma se mi vengono a cercare io tiro giù la saracinesca e mi metto a fare il lavoro nero…vado a fare i capelli a casa dei clienti.


Quesito: Il barbiere le paga le tasse? E per chi avrà effettivamente votato ?